mercoledì 19 giugno 2013

Lazzaro e il figlio incompreso

Durante l’ultima partita ho incontrato Lazzaro, un papà esaltato e mezzo delinquente. Ha urlato tutto il tempo che il figlio è stato in campo. Non è riuscito a contenersi fregandosene del fatto che vi erano circa 35° gradi e i baby giocatori stavano boccheggiando. Povero figlio. Avreste dovuto vederlo. Sudato, con il viso rosso fuoco e le gambe che tremavano. In prossimità dell’estate le partite dovrebbero giocarsi nelle fasce serali e non di primo pomeriggio. Il bimbo, a prescindere dal caldo non ha mai giocato bene. Secondo Lazzaro, però, la colpa è sempre stata dell’allenatore, della società, del tipo di campo, della crisi economica e perfino degli alieni. Per questa ragione, continua a farlo girare come una trottola da una società sportiva all'altra. Solo negli ultimi sei mesi ha cambiato tre squadre. Qualcuno abbi pietà e salvi questo fanciullo perché vedendolo giocare in campo una cosa è certa: non si diverte più, anzi sembra soffrire. Ci aggiorneremo alla prossima seduta. 

Nessun commento:

Posta un commento