giovedì 27 aprile 2017

Il signor Qualcuno era pazzo o ubriaco?

Cari amici di terapia, sono un papà di un ragazzo che gioca a calcio. Sono entrato in questo mondo sette anni fa e sono ancora vivo e abbastanza sano di mente. Non sono in grado di spiegare se la colpa è della crisi che sta esasperando gli animi ma nei campi di calcio vedo e sento tantissima gente fuori di testa. 
Lo scorso weekend, io e gli altri genitori della squadra di mio figlio Luca, stavamo seguendo con infinità tranquillità un torneo, quando un uomo sui 35 anni seduto in tribuna accanto alla sua compagna ha iniziato a inveire inspiegabilmente contro di noi. 
Con gli occhi spiritati ha detto: «Adesso basta. Vedete di smetterla. Basta con questo qualcuno, qualcuno. È meglio chiuderla qua. Capito? Qualcuno, qualcuno…». E la sua donna annuiva. Il punto è che nessuno gli aveva rivolto la parola, nessuno aveva detto qualcosa di negativo contro l’altra squadra o qualsiasi essere vivente nei paraggi. 
Il papà di Edoardo ha tentato di capirci qualcosa: «Scusa, di che cosa stai parlando? Noi stiamo guardando la partita e basta. Nessuno ti ha detto niente. Che problemi hai?». Il tipo si è agitato ancora di più gridando: «Vi prego finiamola qua. Vi prego. Non sono neanche della squadra avversaria alla vostra. Sto solo vedendo la partita. Basta con questo qualcuno, qualcuno. Vi prego». 
Dopodiché “il signor Qualcuno”, come lo abbiamo immediatamente ribattezzato, si è alzato dalla tribuna e con la sua compagna è andato via mormorando qualcosa di incomprensibile. A questo punto la domanda di tutti è stata lecita: questo individuo è forse un pazzo o si è semplicemente bevuto una botte di birra? È molto probabile la seconda ipotesi. (continua)

mercoledì 19 aprile 2017

Sorrisi dal parco al campo

Nei prossimi giorni con Luca, la sua squadra e il resto della banda di pazzi dei genitori, finiremo sequestrati per un’intera giornata presso un campo sportivo vicino a Brusson, per disputare un torneo. Fervono i preparativi e anche gli allenamenti della squadra sono stati intensificati. 
Non li seguo più come una volta, sono quasi riuscito a disintossicarmi e per essere sincero mi diverto di più quando guardo mio figlio giocare a pallone con i suoi compagni di classe e altri amici nel parco. Mi diverto perché lui e gli altri mi sembrano più liberi di esprimersi, di scambiare qualche battuta, di calciare per ore senza pressioni fino ad arrivare a fare delle giocate bellissime. 
Poi sono momenti in cui si confrontano ragazzi di età e società calcistiche diverse, al solo scopo di divertirsi. Più il tempo passa, più raramente si incontra qualcuno di loro che non ha talento. Chi continua a giocare a pallone sale ogni anno di categoria. Il campo rileva sempre la verità e segna il destino di ognuno. Ma sarebbe bello poter vedere giocare i nostri ragazzi sempre con tranquillità, portare qualche sorriso del parco anche in campo, pur non perdendo la concentrazione necessaria. Adesso devo andare via. Ci aggiorneremo alla prossima seduta.

mercoledì 12 aprile 2017

La squadra adesso c’è

La Soccer Kids, sarà anche l’effetto della primavera, è finalmente entrata a pieno regime. La stagione è iniziata con l’innesto di molti elementi nuovi e con caratteristiche diverse. È stato fatto un grande lavoro per amalgamare la squadra, fare in modo che ragazzi pur sempre talentuosi trovassero il giusto feeling in campo. E così è stato, partita dopo partita, settimana dopo settimana. Nonostante ciò la squadra ha sempre fatto la sua figura durante il campionato, per la tranquillità di mamme e papà nel pallone. 
In oltre sei mesi hanno disputato oltre 50 partite, perdendone solo tre e pareggiandone quattro. È un buon risultato, anche se qualche genitore diversamente intelligente continua a storcere il naso e a sostenere anche davanti allo specchio di casa che si sarebbe potuto fare di più. 
La squadra adesso c’è e i tornei di primavera serviranno solo ad apportare qualche piccolo correttivo, nonché a individuare come spesso accade qualche nuovo elemento da inserire. (continua) 

giovedì 6 aprile 2017

E tutti giocarono felici e contenti

Cari amici di terapia, quello del calcio giovanile è un mondo difficile ma questa stagione per fortuna sta passando in fretta. 
Il campionato ha i giorni contati e la Soccer Kids del mio Luca è in alto nella classifica. 
Sono tutti contenti e anche questa volta sono state evitate da parte dei genitori più sensibili le insostenibili scene melodrammatiche di disperazione che tanto caratterizzano i casi di sconfitta o posizioni in classifica da fanalino di coda. 
È un finale “happy end”, cui si può associare la frase: “E tutti finirono di giocare felice e contenti”.  
Adesso non resta che tirare un lungo sospiro di sollievo e poi prepararsi fisicamente e soprattutto mentalmente alla lunghissima fase dei tornei. Appuntamenti che impegneranno genitori e ragazzi da aprile a giugno con singole partire, triangolari, quadrangolari e giornate intere sotto il sole nei tanti centri sportivi che si trovano tra le province di Milano, Novara e Varese. (continua)