mercoledì 28 giugno 2017

Il mercato delle vacche

Cari amici di terapia, sono un papà di un ragazzo che gioca a calcio. È arrivata l’estate e bisogna sbrigare le pratiche per la prossima stagione, partecipare a qualche riunione, portare i giocatori a qualche allenamento straordinario che serve esclusivamente per provare i nuovi arrivati. 
Ma questo è anche il periodo delle lunghe telefonate: da una parte il culmine del mercato delle vacche in cui le società cercano di strapparsi a vicenda i ragazzi migliori; dall'altra genitori e figli stanchi che hanno voglia di cambiare aria o nei casi più critici di fuggire via perché sono stati trattati male o perché i mister non ha bene compreso il loro talento di futuri campioni del pallone. 
Anche il mio cellulare è diventato bollente da qualche mese. Ti chiamano dirigenti di altre società direttamente o tramite qualche genitore che ti conosce per farti le solite domande: «Come si trova il tuo ragazzo nella Soccer Kids? Sei sicuro che lo stanno allenando bene? Non ti interesserebbe portarlo con noi? Abbiamo un programma di alto spessore professionale che può fare solo bene a tuo figlio che è davvero molto bravo. Lo seguiamo da tempo…». 
Il punto è che oramai i ragazzini sono cresciuti e in questi anni di dipendenza di calcio giovanile noi genitori ne abbiamo visti di tutto i colori. Non ci caschiamo più. Adesso una società di calcio si lascia solo per motivazioni serie, come una proposta valida da una professionistica e/o per trovare nuove motivazioni se per qualsiasi ragione si sono perse. (continua)

martedì 20 giugno 2017

La lezione del campo

I genitori hanno avuto la cattiva idea di chiudere la festa di fine stagione con una partita tra papà e i ragazzi della Soccer Kids. Una cosa fatta bene, 90 minuti in un campo a nove e sintetico, con tanto di completi coloratissimi per distinguere le due squadre. 
Adesso immaginate di vedere in campo una squadra di adulti, spesso appesantiti dagli anni e dai riflessi degni di un bradipo, roba da combattenti e reduci. E dall'altra parte uno squadrone di pargoli tredicenni nel pieno delle loro energie, impostati e altissimi. 
Chissà che cosa conteneva il cibo che ha mangiato questa generazione per crescere a dismisura e fare sembrare i propri genitori dei pigmei. Sono stati 90 minuti infiniti e più volte le mamme, sistemate in tribuna a vedere la partita, sono state tentate di chiamare l’ambulanza o di recuperare qualche bombola di ossigeno. In realtà, il risultato non è stato così male. 
I genitori hanno solo subito dieci goal e segnati due, anche grazie al supporto di qualche papà più giovane e sportivo che ha permesso agli adulti almeno di salvare la faccia. 
In ogni modo, ci siamo divertiti e abbiamo imparato la lezione: è facile criticare o incitare i ragazzi fuori dal campo quando si è seduti comodamente in tribuna. Giocare a pallone e correre non è così facile, richiede esercizio, energie e testa. Lo sono bene molti genitori che per diversi giorni hanno avuto dolori in tutto il corpo.  Alla prossima seduta.

mercoledì 14 giugno 2017

La grande grigliata

Nei giorni scorsi c’è stata la tradizionale festa di fine anno nella sede della società. Un gruppo di volontari tra i genitori della Soccer Kids ha allestito una super grigliata di carne di ottima qualità e di una quantità tale da sfamare un quartiere della città. Un bel momento di aggregazione con musica, i ricordi più belli delle partite disputate e risate a non finire per adulti e ragazzi. 
Il calcio giovanile è anche questo, la squadra aiuta a creare una sorta di famiglia allargata che tra allenamenti e partite trascorre insieme dieci mesi su dodici all'anno. Alle feste partecipano ovviamente i calciatori, il mister e il suo secondo, i dirigenti e le famiglie al completo di ogni ragazzo. È una truppa di circa 100 persone. È una situazione molto bella del calcio, soprattutto se alla fine si rientra a casa soddisfatti e sereni. (continua) 

giovedì 8 giugno 2017

Tutto bene, siamo liberi

Cari amici di terapia, sono un papà di un ragazzo che gioca a calcio. La stagione è finita e adesso ogni famiglia inizia ad avere finalmente qualche weekend libero. Viva la libertà, si potrà andare a mare, al lago o semplicemente a fare una gita fuori porta. 
Non è proprio uno stop perché entro i primi giorni di luglio bisognerà ancora partecipare a qualche riunione organizzativa tra dirigenza e genitori, perfezionare le iscrizioni per il prossimo anno e accompagnare i figli a degli allenamenti straordinari che di fatto serviranno solo a provare i nuovi arrivi. 
Ancora una volta qualcuno dei vecchi ragazzi andrà via perché non confermato o per scelta personale o perché ha ricevuto una proposta da una società più blasonata. 
È la solita routine da otto anni a questi parte dietro il mio Luca. Ma sono molto contento e soddisfatto perché si è conclusa, una stagione molto tranquilla, senza eccessi particolari di papà nel pallone. La squadra che aveva molti elementi nuovi mese dopo mese si è amalgamata ed ha raggiunto un buon livello per affrontare la prossima stagione di “Giovanissimi”, facendo così il primo passo nel mondo dell’agonismo. (continua)