venerdì 3 gennaio 2014

L’invidia è una dimostrazione d’inferiorità

I genitori “seminatori di zizzania” hanno la faccia come quella parte del corpo dove non batte mai il sole. Seguendo da diversi anni mio figlio Luca, purtroppo ho incontrato numerosi e variopinti esemplari di questa specie. Ricordo una coppia che agiva in maniera sistematica contattando singolarmente ogni singolo genitore per sparlare qualcuno e mettere uno contro l’altro. A loro non va bene niente. Fanno a pezzi tutto criticando, in ordine: la società, il programma di allenamento, la qualità della struttura e dei servizi, cosa fanno gli altri genitori, il ruolo dei dirigenti e quello del mister, come sono messi in campo i giocatori, i minuti giocati dal figlio e dagli altri baby - calciatori, i bambini che emergono, le previsioni del tempo e perfino la possibile esistenza di Dio. Credo che a muoverli sia l’invidia e questo sentimento è una dimostrazione d’inferiorità (soprattutto intellettiva). Vogliono cadere sempre in piedi anche di fronte alle loro contraddizioni evidenti. Loro possono fare quello che vogliono e senza chiedere il permesso, a differenza degli altri. Ne ricordo uno che, nonostante l’età avanzata e una presunta maggiore sapienza, era riuscito a provocare nell'arco di poche settimane due risse tra i genitori della squadra. Tutto questo è stressante ma come vi ho già raccontato il calcio giovanile ha la bellezza di mettere insieme gente così diversa che probabilmente, fuori dal campo di gioco, insieme non prenderebbe neanche un caffè. È dura ma bisogna stringere i denti e andare avanti anche quando i seminatori di zizzania riescono ad avvelenare il clima o a ingigantire a dismisura qualche evento spiacevole. Adesso sono stanco. Vi racconterò altre storie alla prossima seduta.

lunedì 30 dicembre 2013

Calcio e persone cattive dentro

I genitori della specie “seminatori di zizzania” sono cosa brutta e cattiva. Spesso cambiano più società di calcio per divergenze insanabili con altri genitori e/o la dirigenza. Nei casi estremi arrivano a creare così tanti problemi da fare salire la tensione e provocare la rissa. Hanno sempre ragione. Sono gli altri a commettere errori sempre e in ogni caso. Sbagliano i genitori dei compagni di squadra del figlio, sbagliano gli altri baby giocatori, sbaglia il mister, sbaglia tutta la Soccer Kids. Sono convinti che il loro bambino sia un campioncino in erba, perfetto, infallibile, inarrestabile. Lodano continuamente le sue grandi qualità e soprattutto sfiancano mister e dirigenti con racconti non richiesti sulle sue prodezze giornaliere. Ogni pretesto può diventare utile per creare inimicizie o dissapori insanabili. Godono a sparlare anche i singoli bambini della squadra con giudizi che spesso lasciano senza parole: quello gioca più degli altri e fa quello che vuole perché suo papà è un facoltoso imprenditore; l’altro è negato per il calcio ma lo tengono in campo perché i genitori sono amici degli amici; la squadra non sta girando bene per colpa di quel bambino; il mister non capisce nulla; quel papà chissà chi si crede di essere; quella mamma si veste e si comporta in maniera equivoca. Gli esempi potrebbero essere infiniti. Ma bastano questi. I seminatori di zizzania sono persone cattive dentro che avvelenano l’ambiente del calcio giovanile, a volte in maniera capziosa come un gas nocivo di cui non si avverte l’odore. Agiscono lentamente senza rilevare la vera natura. Nelle società non strutturate o più oratoriali non si contengono, seminano zizzania a iosa e fanno esplodere litigi per ogni cosa. Nelle realtà più strutturate, competitive e selettive invece stanno più attenti ma prima o poi colpiscono (continua).

mercoledì 25 dicembre 2013

I seminatori di zizzania

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio, nelle file della storica Soccer Kids. Una delle piaghe più brutte del calcio giovanile sono i “seminatori di zizzania”, quella particolare specie di genitori che vivono solo per creare dissidi tra componenti della squadra, per rompere la positività dei rapporti spontanei che si creano tra adulti che per seguire i figli ogni settimana trascorrono molte ore insieme. È nella loro natura, esistono per creare contrasti. Prima o poi colpiscono e non guardano in faccia nessuno. Non si fermano neanche davanti a un bambino di otto anni che se necessario fanno a pezzi con commenti velenosi sfruttando ogni occasione utile per metterlo in cattiva luce. Sono torbidi anche nella vita privata fuori dal campo: i seminatori di zizzania litigano con il proprio medico di base, con il postino, con i parenti, con i genitori dei compagni di classe del figlio, con il prete dell’oratorio, con i vicini di casa e se avessero l’occasione litigherebbero anche con i marziani. Visto che in questa terapia si parla di calcio, posso dirvi con sicurezza che questa specie di genitori è bravissima a scatenare le risse tra gli spalti. Roba da meritare un oscar se si trattasse di un film. (continua) 

venerdì 20 dicembre 2013

Altro che Bale, calciatore da 100 milioni

Nell'ultima partita il papà che si crede un esperto di calcio ha superato se stesso. Sin dal primo tempo ha iniziato a lamentarsi del Mister: “Che sta facendo? Non ha messo in campo la squadra migliore. I ragazzi non riescono a salire. Dovrebbe cambiare i due davanti. Allora? Vuole perdere la partita?”. È inutile rilevare che qualsiasi formazione va benissimo a prescindere quando dentro c’è suo figlio che lui vede già come un futuro professionista conteso dai club più importanti. Altro che Gareth Bale, il giocatore che il Real Madrid ha acquistato sborsando 100 milioni di euro, la cifra più alta nella storia del calcio. Nonostante la partita fosse stata discreta e chiusa con un netto vantaggio della Soccer Kids (4 a 1), l'espertone non è rimasto contento delle scelte dell’allenatore. Inoltre, per lui i figli degli altri hanno giocato malissimo, tanto da dire ad alta voce senza mezzi termini che qualcuno meriterebbe di finire in panchina per il resto della stagione o addirittura di esser cacciato dalla squadra. Ci vuole pazienza e anche una buona scorta di scatole di Malox di fronte all'insostenibile pesantezza di certi papà. Ho terminato. Vi racconterò altre esperienze alla prossima seduta di terapia. 

martedì 17 dicembre 2013

L’insostenibile pesantezza dell’espertone

Il papà che si sente allenatore dentro vorrebbe decidere come organizzare gli allenamenti, quali baby calciatori mettere in campo in occasione delle partite, chi selezionare e chi invece addirittura mandare a casa senza pensarci due volte. Lo vedi sempre attaccato alla rete, con la faccia che preme contro le maglie di ferro che gli lasciano dei segni rossi. Urla, si agita e infastidisce tantissimo. Sulla fronte inutilmente spaziosa, in cui scende a seconda del vento il residuo di un ciuffo di gioventù, si dovrebbe incidere la scritta di avvertenza: “Soggetto socialmente dannoso perché può provocare seri danni alla serenità altrui”. Con la faccia seria di chi vuole darsi un tono, affonda le mani nel cappotto e lancia strali a destra a manca. Nessuno capisce niente, lui invece è il super esperto di calcio, uno che se volesse potrebbe dispensare consigli anche alle squadre di Serie A. Un tipo così non s’incontra neanche nel peggior bar di Caracas. (continua)