martedì 17 dicembre 2013

L’insostenibile pesantezza dell’espertone

Il papà che si sente allenatore dentro vorrebbe decidere come organizzare gli allenamenti, quali baby calciatori mettere in campo in occasione delle partite, chi selezionare e chi invece addirittura mandare a casa senza pensarci due volte. Lo vedi sempre attaccato alla rete, con la faccia che preme contro le maglie di ferro che gli lasciano dei segni rossi. Urla, si agita e infastidisce tantissimo. Sulla fronte inutilmente spaziosa, in cui scende a seconda del vento il residuo di un ciuffo di gioventù, si dovrebbe incidere la scritta di avvertenza: “Soggetto socialmente dannoso perché può provocare seri danni alla serenità altrui”. Con la faccia seria di chi vuole darsi un tono, affonda le mani nel cappotto e lancia strali a destra a manca. Nessuno capisce niente, lui invece è il super esperto di calcio, uno che se volesse potrebbe dispensare consigli anche alle squadre di Serie A. Un tipo così non s’incontra neanche nel peggior bar di Caracas. (continua)

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