martedì 19 novembre 2013

Tutta colpa di tuo figlio!

Anche se oramai da anni mi sono perso nel tunnel del calcio giovanile per seguire il mio Luca, capita sempre qualcosa di assurdo che mi sconvolge. Non tutti hanno accettato che la Soccer Kids abbia avuto un lieve e generale calo di prestazione. Per alcuni i baby giocatori dovrebbero essere sempre al top per conquistare la vetta della classifica. Altre situazioni non sono ammesse. La cosa positiva è che la maggioranza dei genitori ha concordato sul fatto che presto i piccoli torneranno in piena forma. Ho visto però in un angolo del campo un papà scuotere continuamente la testa in segno di negazione, con la faccia rossa e lo sguardo fisso a terra. Gli ho chiesto che cose avesse e lui mi ha risposto: “È vero che la nostra squadra non sta giocando ai soliti alti livelli, soprattutto in questa partita. Abbiamo vinto anche di misura, ma è stata una bruttissima prestazione. Da dimenticare”. Ho capito che non aveva detto tutto perché continuava a tenere lo sguardo basso e a scuotere la testa, allora gli ho detto: “Non ti devi preoccupare. Il mio Luca e molti altri della squadra non hanno dato il massimo ma può accadere. Sono sempre dei bambini. Non è il caso di farne un dramma”. A questo punto lui ha alzato la testa e con tono accusatorio: “Non è vero! Non tutti avranno dato il massimo ma il problema è che quando il tuo Luca non è in forma non gira la squadra. La colpa di quello che sta succedendo è di tuo figlio”. Sono rimasto basito a guardarlo senza riuscire a ribattere. Per fortuna qualche altro genitore è intervenuto al mio posto e gli ha replicato: “Che cazzo stai dicendo? È tutta la squadra a non aver giocato bene. Anche mio figlio, il tuo e altri oggi hanno passeggiato in campo. Sono stati distratti e svogliati. Nonostante ciò, abbiamo vinto cinque a zero e proprio grazie alle poche giocate di Luca. Non credi?”. Il tipo che aveva addossato la colpa a mio figlio è diventato più rosso in faccia, ha borbottato qualcosa di incomprensibile e poi si è allontanato dal gruppo. Non appena suo figlio è uscito dallo spogliatoio, è andato via senza salutare nessuno. Tutto questo mi stanca e a tratti mi rende anche un tantino triste. Sono un papà nel pallone e vi racconterò altre storie la prossima seduta. 

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