mercoledì 20 febbraio 2019

Calcio giovanile, brutte storie e nessun controllo

Ciao, mia chiamo Greg e sono il padre di Luca, un ragazzo di 14 anni che gioca a calcio. Cari amici di terapia devo ammettere che questo è l’anno più difficile di sempre, fatto di brutte storie che mi hanno fatto capire meglio quanto i ragazzi che giocano a calcio, soprattutto quelli che attraversano la delicata fase dell’adolescenza, siano spesso abbandonati nelle mani di gente inadeguata. 
Nelle società organizzate dei capoluoghi di provincia è garantito un minimo di controllo, in quelle più periferiche tutto ma proprio tutto dipende dal caso e ogni anno sperare di lasciare i ragazzi ad adulti responsabili è come riuscire a beccare un terno a lotto. 
C’è chi da anni raccoglie materiale, crea a sue spese dettagliati dossier per denunciare le falle educative e comportamentali del sistema e chiedere alle autorità competenti l’istituzione di commissioni di controllo. 
I ragazzi non possono essere lasciati nelle mani di gente non adeguata o peggio pericolosa da più punti di vista, con l’omertà vergognosa di dirigenti sportivi e spesso anche di di genitori che si fanno andare bene proprio tutto alla sola condizione che il proprio figlioletto sia trattato bene e fatto giocare di più rispetto agli altri, indipendentemente dalle qualità e dall'impegno. (continua)

Nessun commento:

Posta un commento