martedì 19 marzo 2013

Gioco di squadra e sacrifici

Ciao, mi chiamo Greg e sono il padre di un bambino che gioca a calcio. Questa terapia di gruppo via web inizia a farmi sentire meglio. Avere un figlio che gioca a calcio è cosa molto impegnativa, nonché occasione per avviare delle relazioni positive ma non per tutti. Se i bimbi in campo (sviluppando lo spirito di quadra e di sacrificio) iniziano a diventare piccoli uomini, lo stesso non può dirsi per molti dei loro genitori che invece regrediscono. Alcuni riescono a fare gruppo e spesso nascono amicizie sincere e durature. Certe famiglie iniziano a frequentarsi anche fuori dal campo e continuano a farlo perfino quando, per mille ragioni diverse, uno dei bambini smette di fare calcio. Altri invece si lasciano prendere da invidie, gelosie, insomma dalle bassezze umane con il rischio di inquinare l’ambiente, di trasformarlo in uno sgradevole covo di vipere. (continua)

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