mercoledì 28 maggio 2014

L'ultima sporca meta

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Il campionato è terminato, ma noi genitori siamo subito entrati nel tunnel infernale dei tornei, l’ultimo da attraversare prima dell’agognata pausa estiva. 
È il periodo più caotico perché i nostri figli giocano davvero tante partite anche infrasettimanali. 
Gli allenamenti invece si riducono sensibilmente e servono principalmente per provare nuovi ragazzini da inserire in squadra. È fisiologico. 
Nella Soccer Kids qualcuno andrà via, altri arriveranno. (continua)

giovedì 22 maggio 2014

La grande baruffa

Quando la partita si è terminata sugli spalti stava succedendo di tutto, una scena apocalittica. Il papà di Michele era disteso per terra placcato da due genitori della squadra avversaria che a turno lo riempivano di cazzotti. Altri adulti si stavano insultando pesantemente a vicenda. Diverse mamme invece erano passate direttamente dalle parole alle borsettate e alle tirate di capelli. Io che con pochissimi mi ero avvicinato per cercare di sedare gli animi mi sono beccato uno spintone, una borsetta sulla schiena (che a distanza di una settimana fa ancora male) e uno sputo verdastro della mamma indemoniata con gli occhi a palla. Per fortuna gli allenatori hanno avuto il buon senso di fare andare subito i bambini negli spogliatori e di chiamare la polizia, anche se forse sarebbe stato meglio fare venire la neuro. Il bilancio della mega rissa è stato disastroso e avrà sicuramente degli strascichi legali. È stato il modo peggiore di finire il campionato. Nel settore giovanile accade anche questo. Alla prossima seduta.

mercoledì 14 maggio 2014

La scintilla

I gruppi dei genitori delle due squadre erano sugli spalti a distanza troppo ravvicinata ma per fortuna ognuno stava tifando per i propri figli senza esagerare. Tutto è cambiato per colpa della mamma indemoniata che ha provocato la solita zuffa ai danni del papà del nostro Michele, il nemico a lei più vicino. Sempre con gli occhi a palla, roteando la testa e urlando frasi in lingue sconosciute si è avvicinata all’uomo che è rimasto come paralizzato. La mamma ha fatto prima girare la sua borsa in aria, probabilmente di 150 kg, per poi colpirlo con decisione sotto il mento facendolo barcollare.  Lui ha reagito cercando di bloccarla ma a quel punto il marito della donna e un altro adulto gli si sono avventati contro. Non si è capito più nulla. (continua)

venerdì 9 maggio 2014

Chiamate un esorcista

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Il campionato primaverile è finito. L'ultima partita è stata bellissima sotto il profilo agonistico ma ancora una volta i genitori hanno rovinato tutto. Una mamma della squadra avversaria ha iniziato a roteare la testa e ad urlare frasi incomprensibili con gli occhi a palla. Sembrava di assistere dal vivo a un remake dell'esorcista. Soltanto che questa donna era più brutta dell'indemoniata interpretata dall'indimenticabile Linda Blair e neanche il migliore dei preti sarebbe riuscito a sedarla. Roba da fare rizzare i peli delle braccia. La sua manifestazione sulfurea è iniziata quando la Soccer Kids ha segnato il quinto goal di fila. Gli avversari arrancavano fermandosi a una sola rete, tra l’altro fortuita perché frutto di una serie spettacolare di rimpalli tra pali, schiene e terreno fangoso. (continua)

lunedì 5 maggio 2014

Perché questo è il calcio

I bambini della Soccer Kids hanno perso le staffe per la partita rubata e qualcuno di loro sfuggendo al controllo del tecnico si è infilato nello spogliatoio della squadra avversaria, che stava festeggiando la vittoria immeritata e avvenuta per un goal di scarto. Si sono rivolti all'allenatore chiedendogli: “Perché hai annullato un goal regolare? Non c’è stato nessun fallo. Così non è giusto! Meritavamo almeno il pareggio”. Luca invece gli ha tuonato: “Guarda che ci siamo accorti che hai messo in squadra tre giocatori più grandi di noi. Ci hai fregato la partita”. L’adulto li ha guardati con un’espressione beffarda prima di scoppiare a ridere invitandoli ad andarsene e di accettare il risultato perché “questo è il calcio”. Mio figlio mi ha raccontato questo episodio e ho cercato di spiegargli che lo sport prima di tutto è rispetto delle regole, poi ci sono persone che vogliono vincere anche con l’inganno, ma è sbagliato. Lui si è tranquillizzato, anche se non ha ancora digerito la vicenda ed io sono riuscito a nascondergli il mio stupore per come già a livello di calcio giovanile con bambini così piccoli si possano fare certe porcate. Mi sono sfogato abbastanza. Alla prossima seduta.