mercoledì 30 novembre 2016

Quelli che mio figlio deve essere titolare

Cari amici di terapia, anche se questo tratto del tunnel del calcio giovanile che sto attraversando per seguire mio figlio Luca, non è particolarmente buio, c’è sempre qualche genitore fulminato che deve rovinare la festa. Tutto bene? I ragazzi si stanno divertendo? La squadra è di alto livello e molto competitiva? I genitori riescono ad andare d’accordo? Anche quando le risposte a queste domande sono tutte positive, ecco che spunta il genitore diversamente simpatico che ti solleva qualche problema, spesso di carattere personale. È successo domenica scorsa quando un papà nel pallone ha bloccato per oltre 30 minuti il povero mister, denunciando a suo avviso una grande ingiustizia: suo figlio per tre partite di seguito è stato fatto entrare in campo dal secondo tempo. A parte che il mister avrà avuto tutte le sue buone ragioni, il punto è che i ragazzi (ancora per un altro anno) giocano tutti lo stesso tempo e, di conseguenza, non ha nessuna importanza entrare in campo dal primo o dal secondo tempo. Tra l’altro, ogni tempo il mister cambia la formazione ma garantisce a tutti gli stessi minuti, salvo per quei ruoli in cui non ci sono sostituti. Il genitore pazzo, però, insiste e vuole che suo figlio comunque inizi a giocare nel primo tempo perché il primo tempo sarebbe quello dei titolari. Di che cosa sta parlando? Che cosa si è fumato? Secondo me dovrebbe solo cambiare spacciatore. Alla prossima seduta.

mercoledì 16 novembre 2016

Entra in campo e inizia a correre

Mister Lorenzo tiene molto alla preparazione atletica e lo dimostra organizzando allenamenti sempre nuovi e intensi, in cui non tutto ruota attorno al pallone. Esercizi fisici, flessioni, corsa e tanto altro. A me che sono un profano del calcio hanno spiegato che un tempo i ragazzi iniziavano a giocare nelle società dilettantistiche dai 12 anni e che erano sottoposti ad estenuanti giri di campo. Oggi per assurdo la corsa è sconsigliata perché come hanno proferito più mister il regolamento stabilisce che è ancora troppo presto in questa delicata fase di crescita. Eppure la corsa è fondamentale nel gioco del calcio. Non capisco ma mi adeguo al parere degli esperti. A me da piccolo hanno sempre insegnato a correre: ogni giorno in un campo di calcio un giocatore al fischio dell’arbitro sa che deve correre più in fretta dell’avversario o verrà sconfitto. Non importa che ruolo riveste, l’importante è iniziare a correre. (continua)

mercoledì 9 novembre 2016

Luca è tornato a sorridere

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Il nuovo mister della Soccer Kids continua a sorprendermi. Ne ho incontrati tanti di allenatori in questi anni, buoni, cattivi e diversamente intelligenti ma Lorenzo e, questo il suo nome, ha qualcosa di particolare. In pochi mesi dall'inizio della stagione è riuscito a trovare un punto di equilibro permettendo ai ragazzi di tornare a vedere il calcio per quello che è, ossia un gioco in cui si devono alternare momenti di leggerezza che uniscono tanto il gruppo a momenti in cui deve prevalere la disciplina per apprendere tecnica e schemi ed essere squadra. La cosa più bella è che il mio Luca è tornato a sorridere, ad avere voglia di andare in campo e divertirsi con i compagni. In passato ci sono stati momenti in cui l’ho visto vacillare e quasi sul punto di mollare, in particolare a causa di un precedente allenatore poco professionale che aveva per diverse ragioni fortemente demotivato lui e altri componenti della squadra. A volte, per fortuna, le cose cambiano anche in meglio e tutto diventa più leggero e si riesce meglio a sopravvivere nel grottesco mondo del calcio giovanile. (continua)

mercoledì 2 novembre 2016

Ed è subito rissa

Ogni settimana in qualche campo di calcio della penisola italiana si scatena la rissa tra genitori. Uno spettacolo indecoroso davanti a baby calciatori. Cari amici di terapia, il problema sta diventando molto serio. Non c’è più tempo da perdere. Bisogna correre ai ripari. Aumentano le storie di mamme che si azzuffano a colpi di borsette e bestemmiando, papà che trasformano gli spalti in un ring di pugilato, allenatori che perdono le staffe e aggrediscono l’arbitro, il mister della squadra avversaria o peggio qualche ragazzino. L’ultimo episodio si è consumato nel cuore della provincia lombarda, in occasione della finale di un torneo della categoria Pulcini. Questa volta durante la partita i genitori hanno perso la ragione in massa, il tifo è degenerato in una mega rissa, neanche si trattasse di un girone dell’inferno. In campo i ragazzini si sono fermati a guadare il pietoso spettacolo e in molti hanno iniziato a piangere. Il torneo è stato interrotto e tutti a casa, interventi delle autorità a parte. Non è più possibile fare finta di niente. Alla prossima seduta.