Il mister emotivo è quello che vuole rispettare le regole ma non ci riesce. Ragiona più con la pancia che con la testa spesso commettendo degli errori, come fare delle differenze tra i bambini, in occasione degli allenamenti o delle partite. Per esempio, favorire i giocatori più bravi o che lui considera tali. È uno che durante la partita ci tiene così tanto che ogni volta rischia l’infarto. Avete capito che non è facile fare l’allenatore. Il mister è sempre sotto il mirino dei genitori che non sempre hanno ragione, è usato come capro espiatorio dalla società in caso di lamentele e problemi, è retribuito una miseria (spesso la paga non basta neanche a coprire il costo della benzina che spende per le trasferte che deve fare con l’auto privata). Eppure in tanti ci mettono l’anima e instaurano un bellissimo rapporto con i bambini, insegnano loro a crescere, a sviluppare una mentalità di gruppo, insomma a essere dei piccoli ometti. E i genitori? Non avete idea di quello che sono capaci di fare quando seguono un figlio che gioca a pallone. Competizioni, invidie, cattiverie gratuite. E molto altro ancora. Ma adesso sono stanco. Continuerò a raccontarvi le mie disavventure nel mondo del calcio giovanile alla prossima seduta.
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