venerdì 15 febbraio 2013

Per favore chiamate la neuro


La squadra è scesa in campo accompagnata dal sergente Hartman. È un torneo impegnativo che prevede per ogni squadra sei partite di 20 minuti ciascuna, divise tra mattina e pomeriggio. La società ospitante è una Scuola Calcio Inter. Tutto è organizzato alla perfezione. In un angolo dello stadio, vicino al campo, è stata già allestita l’area per la premiazione con sopra le coppe per le prime tre classificate e gli scatoloni con dentro le medaglie ricordo per tutti i partecipanti. I bambini della Soccer Kids sono al settimo cielo, carichi di adrenalina. Se non fosse per il loro istruttore, che come al solito sta iniziando a stressarli urlando come un pazzo e gesticolando in maniera convulsa, sarebbe una giornata bellissima. In fase di riscaldamento, lui continua a gridare come un furioso sergente dei Marines: “Più veloci. Scattare. Siete più molli di un budino venuto male. Forza nelle gambe. Correte. Forzaaaaa! Fate veramente schifo!”. Non contento, chiede ai bambini di correre attorno al campo. Alla fine del secondo giro vengono costretti a fare anche degli esercizi molto difficili per la loro età. Non tutti ci riescono e lui urla ancora più forte e con rabbia, quasi con la bava alla bocca. Inevitabilmente, ha attirato l’attenzione di tutte le famiglie che riempiono lo stadio. Qualcuno sta seriamente pensando di chiamare la neuro per farlo portare via o comunque di consigliargli di cambiare spacciatore perché la roba che assume sicuramente non è buona considerando gli effetti collaterali. (continua)

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