Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Il tempo è ancora instabile ma iniziano le prime giornate di sole che fanno pregustare la primavera. Per una famiglia normale questo significa poter uscire da casa per trascorrere del tempo libero all’aria aperta, magari immersi nella natura o comunque nelle aree verdi e attrezzate delle città. Non è così quando si ha un figlio che gioca a pallone. La prima aria di primavera significa soltanto una cosa: la stagione sta per entrare nel vivo e dopo il campionato si sprofonderà nel tunnel dei tornei con partite anche infrasettimanali. Un tour de force che metterà a dura prova la resistenza di tutti: bambini, genitori e allenatori. (Continua)
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