Avere in famiglia un bambino che gioca a calcio condiziona moltissimo l’organizzazione della vita dei singoli componenti. Tutto inizia a ruotare attorno agli allenamenti e alle partite dell’aspirante calciatore.
Il pallone ha la priorità e così si impara ad amministrare al meglio il poco tempo libero che rimane nel week end per sbrigare tutte le altre faccende: dalla spesa settimanale alle relazioni umane. Fare una gita fuori porta o trascorrere una giornata con amici diventa un’impresa quasi impossibile.
Ecco perché a volte i genitori con figli che giocano nella stessa squadra, un po’ per disperazione, ma a volte anche per reciproca sintonia e simpatia, iniziano a frequentarsi anche fuori dallo stadio. Condividono molte cose, in particolare la malattia del calcio e il grande impegno che occorre per seguire l’attività sportiva dei pargoli. (Continua)
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