Ciao, mi chiamo Greg e sono il padre di un bambino che gioca a calcio. Da quando sono stato contagiato da questa “malattia” sportiva ho imparato a resistere a tutto tranne che alle tentazioni. Ancora una volta mio figlio Luca ha fatto la sua parte e come la goccia scava la pietra (gutta cavat lapidem) è riuscito insistendo, giorno dopo giorno, a convincermi a fare una cosa che non avevo mai fatto prima: acquistare dei biglietti per andare a vedere una partita allo stadio Meazza di Milano e seguire dal vivo una partita di calcio di professionisti. Il piccolo avrebbe voluto vedere la grande sfida tra Milan e Juventus ma in questo caso la mia riposta è stata negativa perché lui non è milanista ed io sono un neofita degli stadi. La sicurezza prima di tutto. Basta poco per finire nel mirino di qualche tifoso esagitato, succede già con molta frequenza perfino durante le partitelle che i bambini giocano in oratorio. In ogni modo, alla fine abbiamo trovato una buona soluzione acquistando i biglietti per vedere “una partita tranquilla”, quella della nazionale italiana contro la Danimarca, valevole per le qualificazioni ai mondiali che giocheranno a Brasile nel 2014. (continua)
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