Luca è a letto con la febbre alta da qualche giorno. Aver giocato sotto la pioggia intensa per ore ha decimato più della metà della sua squadra. Filippo, l’allenatore argentino, si augura che possano riprendersi in tempo per le nuove partite del week end ma la vedo dura. Capisco la carica e la passione ma spesso si dimentica che si tratta di bambini di circa otto anni che frequentano la scuola e che se si lasciano giocare sotto il diluvio è facile che poi prendano un accidenti. Tanto i nani in scarpette pur di giocare a calcio non si tirerebbero mai indietro, neanche se il campo fosse pieno di mine antiuomo, mostri alieni o coccodrilli affamati. Se a questo si aggiunge che molti genitori non fanno prevalere il buon senso è la fine. (continua)
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