L'altro giorno, cari amici di terapia, per ingannare il tempo durante l’allenamento di mio figlio ho seguito una partita dei 2001 che si stava disputando nel vicino campo. Gara combattuta e vivace ma pretesto di comportamenti allucinanti tra le tribune. Mamme che incitavano la propria squadra con frasi assurde del tipo: “Spezzategli le ossa” o “Colpite duro. Devono piangere”. Per un attimo ho pensato alle popolane, rozze, sudice e mezze nude che nelle arene urlavano e si eccitavano davanti al terribile spettacolo di sangue che era la lotta tra gladiatori. Ma siamo nel 2013 e questi sono ragazzini che stanno correndo dietro a una palla, ognuno cercando di fare bene la propria parte. Ho pensato a chissà come reagirebbero queste sciagurate se il loro “campione” avesse un incidente in campo, se fosse lui a spezzarsi le ossa. Lo ammetto, sono stati pensieri molti cattivi ma è quello che succede quando perfino in un centro sportivo di periferia si respira nell'aria violenza gratuita allo stato puro. È qualcosa di sporco che ti entra dentro inquinandoti l'anima anche se stai zitto e buono in un angolo, cercando di restare indifferente a certi comportamenti estremi. (continua)
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