In questi anni di cammino nell'oscuro tunnel del calcio giovanile ho incontrato diverse categorie di genitori dirigenti. Ci sono quelli super operativi e organizzati che pianificano tutto, delle vere e proprie macchine da guerra efficienti e indistruttibili.
Probabilmente hanno delle cartelle con documenti e statistiche dettagliate sul il trend di ogni ragazzo, quello della squadra e quello delle altre squadre coinvolte in un campionato o in un torneo. Sanno tutto e per certi aspetti fanno davvero paura.
Poi ci sono quelli professionalmente più soft, che svolgono bene i loro compiti ma senza farsi prendere da particolari manie, sono positivi e collaborativi, segnalano eventuali criticità e danno dei pareri se richiesto.
E infine ci sono i furbetti, quelli che accettato l’incarico per non pagare il biglietto di ingresso o soprattutto per seguire fino allo spogliatoio e poi dentro il campo il proprio pargolo. Cercano anche di favorirlo in qualunque modo, influenzando le scelte del mister al momento di preparare le formazioni o di effettuare delle sostituzioni in partita o quando si devono fare delle selezioni per gare o tornei particolare che possono diventare una buona occasione per mettersi in vetrina.
Conoscevo un genitore che con questo sistema era riuscito a piazzare il figlio, che non era particolarmente talentuoso, in eventi organizzati da società professionistiche o in importanti selezione di livello provinciale e regionale. Si è fatto tardi, devo andare. Alla prossima seduta.
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