Ciao, mia chiamo Greg e sono il padre di un ragazzo che gioca a calcio. Ogni stagione è caratterizzata da altri e bassi, anche sotto il profilo dei rapporti sociali. Come si usa scrivere nei social ci sono anche relazioni più o meno complicate tra i genitori, tra dirigenti accompagnatori e mister, tra mister e dirigenza della società.
È ovvio che quando le cose vanno bene si procedere con più leggerezza, quando invece sorge un problema o peggio una serie di problemi tutto diventa più pesante di una pietra che affonda in uno stagno nero e melmoso. Basta un granellino di sabbia per inceppare un grande meccanismo.
Ecco perché ogni società, dilettantistica o professionistica che sia, dovrebbe garantire una buona gestione, una serie di regole che tutti dovrebbero rispettare dal primo all'ultimo della catena. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, pensare e agire nell'interesse della società, del gruppo e soprattutto dei ragazzi. Come spesso accade, invece, gli adulti non danno esempi positivi.
In Italia in particolare, ognuno pensa a sé stesso, al proprio figlio, alla propria posizione, alla cura del proprio orticello. Il punto è che senza un minimo di senso civico alla fine tutto va in rovina e anche chi sta meglio o è favorito prima o poi si troverà in fondo allo stagno. (continua)
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