I ragazzi devono imparare, divertirsi, crescere e poter sviluppare in maniera sana emozioni e tecniche. I problemi sorgono, come mi ha confermato il mio amico, quando i mister indiavolati prendono di mira uno o più ragazzini. Non c’è storia che tenga, sono sempre degli adulti contro ragazzini di 12 anni. Come a scuola, se un’insegnante si fissa che un ragazzino vale 4 nella sua materia, anche se fino al mese prima con un altro insegnante aveva la media del 10, farà il possibile per distruggere l’autostima del ragazzo e portarlo come aveva stabilito al 4. Lo stesso nel calcio. Se un giocatore non piace perché non bravo o perché ha un carattere spigoloso poco accondiscendente, un mister diversamente intelligente invece di trovare il modo giusto per valorizzarlo inizia a demolirlo, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. il modo per farlo sono tanti, con effetti spesso davvero devastanti per un baby calciatore. In questi casi la speranza è che i genitori e/o la società intervengano in tempo, prima che un ragazzo perda completamente la voglia di giocare e decida di abbandonare uno degli sport più belli del mondo. Sono un tantino stanco, ci aggiorneremo alla prossima seduta.
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