Un amico mi ha raccontato che suo figlio per colpa di un mister ha perso l’amore per il pallone e l’autostima. Adesso ha paura di affrontare qualsiasi sfida. Mi ha spiegato che non è stato il solo. L’allenatore in un anno ha mietuto più della metà della squadra, nel senso che ha mandato in crisi un bel gruppo di baby giocatori. Il risultato è che perdendo completamente le motivazioni qualcuno ha perfino deciso di appendere le scarpette al chiodo, altri invece andranno avanti ma cambiando aria e spostandosi in un'altra società. Forse il figlio del mio amico verrà nella stessa squadra di Luca e la cosa mi farebbe molto piacere. Nella Soccer Kids si troverà bene. Resta da capire perché il mister che ha distrutto emotivamente metà della squadra sia rimasto al suo posto. Per curiosità sono andato anche a vederlo in azione, in occasione di un lungo torneo domenicale. Ha urlato ininterrottamente dal primo all’ultimo secondo di ogni partita per dare ordini, rimproverare spesso senza motivo, bestemmiare in aramaico. Muoveva i ragazzi come i giocatori della playstation. È un metodo che può funzionare, ma alla fine si inceppa qualcosa e si finisce a ramengo. Nelle cose serve equilibrio. (Continua)
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