A fine stagione un papà nel pallone è esaurito, stanco fisicamente e soprattutto mentalmente. Ha uno sguardo inquietante e si muove a scatti come certe creature dei film horror.
Con la bava alla bocca si ritrova a decidere se il pargolo deve restare il prossimo anno nella società oppure se cambiare volontariamente, a parte i casi di non conferma.
Nel primo caso non gli resta che sbrigare a tempo debito solo i documenti necessari e staccare la spina fino alla ripresa della stagione e cercare di riprendersi. Nel secondo caso, cambiare per scelta o perché obbligato, le situazioni di stress non si arrestano.
Inizia, infatti, il giro vorticoso in diverse società, ovviamente iniziando dalle più blasonate, con provini su provini per il pargolo sotto il sole estivo, fino a quando non si trova la sistemazione più adeguata.
Una fase questa che a volte si protrae fino a luglio avanzato ma che cosa non si fa per i figli e soprattutto per inseguire i propri sogni di avere un figlio campione. Alla prossima seduta.
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