Un ragazzo che gioca bene a pallone sta solo facendo il suo sporco lavoro, al servizio della squadra. Con un buon mister e tanto sacrifico può crescere e potenziare il suo talento e sperare prima o poi di compiere il grande salto o almeno maturare qualche importante esperienza calcistica.
Al genitore che crede di avere un figlio campione consiglierei prima di tutto di lasciarlo in pace, di smettere di essere ossessivo compulsivo e di fare la cozza attaccata alla vita del pargolo, insomma gli direi di essere adulto e responsabile.
Occorre lasciare giocare il ragazzo senza pressioni e aspettative. Questo però è un mondo difficile. Ci sono ancora genitori che si fanno ingannare e che arrivano a sborsare migliaia di euro da consegnare a qualche approfittatore, pur di dare una chance in più al figlio.
I peggiori sono quelli che in realtà hanno come figlio un giocatore normalissimo ma loro vedono in lui cose che gli altri non vedono. L’augurio è che poi non inizino anche a sentire voci che gli altri non sentono.
Ecco questi papà li prenderei per la mano per accompagnarli in diversi campi di società professionistiche o anche dilettantistiche di buon livello. Tutto questo per fargli vedere chi sono i ragazzi veramente bravi che mettono tutto il loro talento al servizio di una squadra competitiva. È un colpo basso ma magari riuscirebbero per la prima volta a notare le differenze e a ridimensionare le loro aspettative. (continua)
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