Un clamoroso errore arbitrale, come l’annullamento di un goal già assegnato, ha provocato la dura reazione di un nonno della squadra di mio figlio Luca. Ha iniziato a inveire contro il giudice di gara e per un attimo mi è sembrato che fosse sul punto di avere un infarto per quanto fosse agitato.
È vero, l’arbitro ha sbagliato ma bisogna farsene una ragione, soprattutto quando si gioca nei campi della provincia dove si verificano situazioni grottesche, con adulti che si impegnano per dare il massimo del cattivo esempio di fair play ai ragazzi. Un vergognoso circo di gente frustrata, violenta e quindi pericolosa.
La situazione è peggiorata quando un genitore sui 35 anni della squadra avversaria si è avvicinato con fare minaccioso al nonno seduto in tribuna gridandogli a pochi centimetri dal viso: «Adesso devi stare zitto! Mi hai rotto i coglioni! Hai capito? Ringrazia che sei anziano o ti spaccavo la faccia…». A questo punto il nonno si è arrabbiato ancora di più rischiando davvero un infarto. Siamo intervenuti in tempo, da un lato per evitare che il cafone gli mettesse veramente le mani addosso, dall'altro per invitarlo alla calma e continuare a guardare la partita in silenzio. (continua)
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