A fare più paura nel calcio giovanile sono, da un lato gli adulti violenti e frustrati, dall'altro i numerosi genitori cannibali di ruoli altrui. Chi sono costoro? Sono i papà che creano confusione, mescolano e interpretano tutte le figure che accompagno la crescita dei ragazzi, accentrano tutto.
Il papà cannibale è quello che si mangia il ruolo di tutti gli adulti che ruotano attorno alle società sportive, per esempio del mister, del dirigente sportivo e perfino del medico. Deve fare tutto lui. È quello che si attacca alla rete e urla a baby giocatori come muoversi durante la partita o gli allenamenti. È quello che critica le scelte del mister e le politiche seguite dalla società sportiva. È quello che sa anche come curare bene il figlio (o altri ragazzi della squadra), quando ha un problema fisico legato alla crescita o a un piccolo infortunio avvenuto sul campo.
Questo esemplare di uomo si rivolge al medico solo per avere conferma delle sue tesi (spesso sbagliate). Un papà cannibale, comportandosi così, dimentica soprattutto il suo vero ruolo, quello di genitore responsabile che dovrebbe limitarsi ad accompagnare il figlio, a sostenerlo e a collaborare positivamente al suo normale processo di crescita in stretta sinergia con le altre figure delle società sportive. (continua)
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