L’ingegnere che calcia è comunque diventato un mito. Lo conoscono tutti. Sembra l’avatar del figlio che gioca in campo. Mima in tempo reale tutti i movimenti del corpo, delle gambe e della testa. Uno spettacolo. È una cosa che non riesce a controllare, soprattutto quando le partite sono particolarmente competitive. Si agita e scalcia continuamente. Quando si rende conto che sta esagerando si ferma, si ricompone e non si muove più di un millimetro. Ma l’apparente tranquillità dura appena il tempo di vedere il pallone finire tra i piedi del figlio. Non ci sono santi. Anche le sue gambe iniziano a muoversi per magia accarezzando un pallone immaginario. Noi, però, all’ingegnere vogliamo bene e qualche volta per divertirci lo facciamo sedere negli spalti vicino ai genitori della squadra avversaria, per vedere l’effetto che fa. Sono assicurati calcioni per tutti. Adesso devo andare. Vi racconterò altre storie alla prossima seduta.
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