In ogni modo, prima o poi finirà. Nel bene o nel male, ma finirà. Non mi sto riferendo alla vita che è una cosa abbastanza seria ma al calcio, alla dipendenza che devasta da sempre le sinapsi di genitori che credono di avere un figlio campione. Anni trascorsi a vedere un figlio crescere tra le palle, dai cinque anni fino all'adolescenza tra storie impossibili, crolli di nervi, speranze ed emozioni bellissime. Un giorno il ragazzo potrà smettere per tante ragione oppure continuare come semplice attività sportiva, ma in pochissimi (lo sappiamo tutti) arriveranno al professionismo. Perfino quelli che sono stati selezionati e allevati sin dalla tenera età nelle società professionistiche spesso e volentieri non raggiungono l’ambito traguardo. I papà nel pallone devono farsene una ragione. Anche nel calcio servono talento, testa e una buona dose di fortuna. E qualche volta un calcio in quel posto dove non batte mai i sole. Ci aggiorneremo alla prossima seduta.
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