Cari amici di terapia, sono un papà di un ragazzo che gioca a calcio. Sono entrato in questo mondo sette anni fa e sono ancora vivo e abbastanza sano di mente. Non sono in grado di spiegare se la colpa è della crisi che sta esasperando gli animi ma nei campi di calcio vedo e sento tantissima gente fuori di testa.
Lo scorso weekend, io e gli altri genitori della squadra di mio figlio Luca, stavamo seguendo con infinità tranquillità un torneo, quando un uomo sui 35 anni seduto in tribuna accanto alla sua compagna ha iniziato a inveire inspiegabilmente contro di noi.
Con gli occhi spiritati ha detto: «Adesso basta. Vedete di smetterla. Basta con questo qualcuno, qualcuno. È meglio chiuderla qua. Capito? Qualcuno, qualcuno…». E la sua donna annuiva. Il punto è che nessuno gli aveva rivolto la parola, nessuno aveva detto qualcosa di negativo contro l’altra squadra o qualsiasi essere vivente nei paraggi.
Il papà di Edoardo ha tentato di capirci qualcosa: «Scusa, di che cosa stai parlando? Noi stiamo guardando la partita e basta. Nessuno ti ha detto niente. Che problemi hai?». Il tipo si è agitato ancora di più gridando: «Vi prego finiamola qua. Vi prego. Non sono neanche della squadra avversaria alla vostra. Sto solo vedendo la partita. Basta con questo qualcuno, qualcuno. Vi prego».
Dopodiché “il signor Qualcuno”, come lo abbiamo immediatamente ribattezzato, si è alzato dalla tribuna e con la sua compagna è andato via mormorando qualcosa di incomprensibile. A questo punto la domanda di tutti è stata lecita: questo individuo è forse un pazzo o si è semplicemente bevuto una botte di birra? È molto probabile la seconda ipotesi. (continua)
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