Il padre ha iniziato a picchiare Mario, a umiliarlo, a destabilizzarlo emotivamente. In molti nella sua squadra se ne sono accorti perché il ragazzo più volte è entrato in campo, magari tra una partita e l’altra di un torneo, con il segno rosso fuoco di una manata sul vivo. Nessuno però ha sentito l’obbligo di intervenire, di fare qualcosa e la situazione è andata peggiorando. Il genitore, sempre più frustrato e dopo una finale molto combattuta ma persa, lo ha perfino schiaffeggiato davanti a tutti all’uscita degli spogliatoi, accusandolo di non avere tirato fuori le palle e soprattutto di aver sprecato delle nitide occasioni da gol davanti alla porta. Solo a questo punto sono intervenuti altri due genitori che lo hanno ripreso in malo modo, spintonato e minacciato di denunciarlo se avesse continuato a trattare così il figlio. Il risultato è stato che il folle ha immediatamente lasciato la società. Il problema, però, non è stato risolto. Prima di settembre iscriverà il figlio altrove e continuerà a fargli del male. L’augurio è chi di dovere, partendo dalla nuova dirigenza che si ritroverà questo elemento, intervenga in modo drastico rivolgendosi alle autorità competenti. Alla prossima seduta
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