Ricordo il caso particolare di una mamma di un ragazzo che ha lasciato un vuoto incolmabile nello stomaco dei componenti della squadra, allenatori genitori e dirigenti compresi. Ad ogni occasione si presentava con manicaretti irresistibili. Preparava torte e pizze di una bontà estrema. Una mamma/moglie così ognuno la vorrebbe per sempre. Il problema per assurdo è stato il figlio, un discreto giocatore che ad un certo punto ha detto basta a scarpette e pallone. Abbiamo fatto l’impossibile per non farlo andare via (ed egoisticamente per non perdere le delizie che ci preparava la madre). Siamo riusciti a trattenerlo fino al termine della stagione ma dopo l’estate come previsto ha voluto cambiare sport. Ancora oggi, quasi ci commuoviamo quando parliamo di lui, dei suoi passaggi perfetti al centro del campo per servire le fasce. Ma soprattutto si bagnano le nostro papille gustative nel ricordare le delizie che ci preparava la madre. La mamma più buona del mondo. È tutto per questa seduta. Alla prossima.
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