Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Esaurito il conto alla rovescia è iniziata (puntuale come un orologio svizzero) la stagione calcistica 2015 - 2016. Salto di categoria per i ragazzi della Soccer Kids, che passano da Pulcini a Esordienti, giocheranno in nove in campo più grande. Sono cresciuti fisicamente e sembrano gli unici a essere in ogni senso con i piedi per terra.
Per il resto, come sempre, i genitori sono già su un altro pianeta e riescono a trasformare anche il rientro in campo per gli allenamenti in un grande e grottesco circo della vita. Tutti abbronzatissimi si scambiano baci, sorrisi e pacche sulle spalle come fratelli ritrovati.
Ma la carrambata dura soltanto qualche minuto e poi subito a guardare i ragazzi che si allenano per scoprire chi è diventato più alto degli altri, chi ha messo qualche chilo o al contrario chi si è asciugato come una acciuga, il taglio di capelli, le scarpe nuove, il portamento e tanto altro ancora. Sembra di essere al mercato del bestiame, ci manca solo qualcuno che come che come per i cavalli apra la bocca del piccolo giocatore per controllarne la dentatura.
Poi c’è il papà talebano, quello che: “Mio figlio durante le vacanze non si è staccato un attimo dal pallone. Si è allenato tre ore al giorno e ha disputato un sacco di partire in spiaggia e nel campo del villaggio turistico. Una macchina da guerra. In questa stagione non lo fermerà nessuno”. Che Dio abbia pietà di lui.(continua)
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