giovedì 7 maggio 2015

30 partite in 30 giorni

Ai ragazzi si chiede un ultimo sforzo che coincidenze con l’ultimo mese di scuola e lo svolgimento di cerimonie per comunioni e cresime. Allora non si finisce mai. 
I tornei primaverili sono il momento più impegnativo della stagione. Nell'arco di 40 giorni i ragazzi della Soccer Kids disputeranno oltre 30 partite, spesso e volentieri sotto un solleone che annunciando l’arrivo dell’estate farà sudare tutti dentro e fuori il campo. 
Alcuni tornei si esauriranno in mezza giornata, altri dureranno giornate intere e altri addirittura si articoleranno con due incontri a settimana. Un pesantissimo tour de force. 
Molti papà si ingozzeranno di salamelle e affogheranno nella birra tra una partita e l’altra. Qualcuno si stenderà sull'erba o dove capiterà per la prima tintarella ma soprattutto per recuperare energie. Qualche mamma esibizionista esagererà mettendo in mostra più del dovuto. Ma anche questo fa parte dello spettacolo del calcio giovanile. (continua)

1 commento:

  1. Ciao Danilo, ho scoperto questo blog grazie a tua moglie Alice.
    Complimenti! mi faccio un sacco di risate e l'ho consigliato agli amici con bimbi 'calciatori' in erba. Mi sono sentita di commentare questo pezzo in particolare perché, anche se mio figlio gioca a basket, tante cose, atteggiamenti genitoriali, allenatori esaltati, li incrociamo anche noi. In particolare il maggio torrido a suon di tornei lo abbiamo vissuto anche noi, in palestre che sembrano forni crematori alla fine di un anno scolastico già densa di altri eventi di chiusura e cerimonie familiari. Lo spettacolo del basket giovanile ha molte affinità anche con quello del calcio giovanile... Alla fine però c'è anche tanto di buono e d è quello che ti consente di prendere con leggerezza tutti i contorni 'dissonanti' con lo spirito dello sport. Il bello per noi inizierà l'anno prossimo. Francesco farà il salto di categoria e non sarà più col suo storico allenatore, che al contrario di molti altri ha studiato psicopedagogia oltre ad avere giocato e allenato per una vita. Loro non giocano mai per vincere (anche se quest'anno sono stati campioni provinciali), non ci sono star nel gruppo, anche se un paio di ragazzini strepitosi ci sono e anche i genitori delle fasce sociali più disparate, seguono a ruota, sedando i pochi facinorosi. Speriamo che nel gruppo sia rimasto ciò che conta, il bello dello sport, imparare che' insieme' si vince e, se si perde. fa meno male e si impara sempre qualcosa. Ora sono insieme ai più grandi e ai più piccoli a fare un camp a Ponte di Legno, sempre con il loro allenatore che tutte le sere ci posta su what's up un po' di foto della giornata. Ecco, credo che dobbiamo ringraziare le persone come lui che si prendono cura dei nostri figli e il aiutano a crescere anziché contestare le scelte e le strategie di gioco. Buon lavoro e complimenti per il libro! Marta

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