Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. È incredibile rilevare come nella Serie A del campionato ci siano giocatori pagati milioni di euro che attraversano lunghi periodi di basso rendimento o che hanno frequenti problemi fisici. Altri si rompono come grissini al primo scontro in campo. Mi hanno detto che rispetto al passato i ritmi del mondo del calcio sono cambiati diventando frenetici. Anche la pressione mediatica è aumentata a dismisura. Allora se questo è vero per i calciatori adulti e professionisti, perché tornando ai ragazzini di dieci anni che giocano a pallone si deve pretendere sempre il massimo indipendentemente dal fatto che appartengano a società dilettantesche o professionistiche? Non possono ammalarsi. Non possono avere un momento di basso rendimento. Non possono sbagliare. Non possono lamentarsi se subiscono un fallo. I ragazzi, però, non sono Rambo e neanche Terminator. (continua)
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