giovedì 19 marzo 2015

Adesso sono ragazzi

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Faccio questa terapia di gruppo da qualche anno e a tratti funziona, nel senso che ogni tanto riesco a sentirmi pulito, disintossicato di calcio. Riesco a seguire con più distacco mio figlio Luca e la sua squadra, l’indomabile Soccer Kids. Ho anche definitivamente smesso a chiamarli bambini, oramai hanno superato il decimo anno di età e sono ragazzini a tutti gli effetti, in positivo e anche in negativo. Vorrebbero ancora più libertà che poi per loro significa fare tutto quello che vogliono. E ovviamente non va bene. Anche in campo le cose stanno cambiando, il gioco inizia a farsi più duro. (continua)

1 commento:

  1. Bel blog. Complimenti. L'argomento mi interessa particolarmente in quanto padre di due bambini che giocano a calcio (il primo al primo anno di esordienti e il secondo al secondo di pulcini) ed ex arbitro (ad infimi livelli, ma pur sempre quindici anni di "carriera"). L'ambiente mi sembra venga descritto benissimo (purtroppo). Le vicende sono incredibili solo per chi non frequenta i campi. Sabato scorso, la squadra esordienti vinceva 4-0 in trasferta quando le mamme della squadra di casa hanno cominciato a urlare che i "nostri" erano: a) troppo grandi; b) troppo fallosi (numero totale di falli fischiati nella partita - 3 tempi di 20 minuti 12, di cui effettivi ... forse ... 6. c) da destinare inevitabilmente al rugby (prima o poi qualcuno capirà che si tratta di un complimento) ... Nessuno ha reagito ... salvo l'arbitro (di parte, cioè un dirigente della squadra di casa) che prima si è ... inventato (ahimé) un rigore ... e poi ... ha espulso un ragazzino che gli aveva chiesto se suo padre "Faceva di mestiere l'ottico" ... Un'altra bella lezione di sportività ai nostri pargoli ... E il calcio è lo sport peggiore da questo punto di vista ...

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