Ciao, mi chiamo Greg e sono il padre di un bambino che gioca a calcio. Non potete immaginare che cosa è accaduto questa settimana. Sono ancora traumatizzato e mi riesce difficile trovare le parole giuste per iniziare questa seduta. Nei giorni scorsi ho portato Luca a vedere le finali di un torneo prestigioso riservato a diverse categorie delle giovanili. Tutto è andato bene e dopo una lunga serie di partite ci siamo presi una pausa, il tempo di mangiare l’immancabile panino con salamella e sorseggiare una bibita. Con calma siamo poi tornati sugli spalti a seguire l’ultima finale, quella della categoria esordienti. A disputare il primo posto due squadre molto toste e competitive, conosciute e apprezzate nel mondo del calcio giovanile. Il primo tempo è stato equilibrato ed è terminato con un pareggio, un secco uno a uno. Con la ripresa i giocatori della squadra di casa hanno iniziato a innervosirsi, a incepparsi sbagliando anche cose elementari e facendo gonfiare più volte la propria rete dagli avversari. Tutto avrei immaginato, tranne che poco dopo dei genitori invasati avrebbero preso a ceffoni un compagno di squadra dei loro figli, ritenuto reo di aver giocato male e della sonora sconfitta. (continua)
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