Il papà che si sente allenatore dentro vorrebbe decidere come organizzare gli allenamenti, quali baby calciatori mettere in campo in occasione delle partite, chi selezionare e chi invece addirittura mandare a casa senza pensarci due volte. Lo vedi sempre attaccato alla rete, con la faccia che preme contro le maglie di ferro che gli lasciano dei segni rossi. Urla, si agita e infastidisce tantissimo. Sulla fronte inutilmente spaziosa, in cui scende a seconda del vento il residuo di un ciuffo di gioventù, si dovrebbe incidere la scritta di avvertenza: “Soggetto socialmente dannoso perché può provocare seri danni alla serenità altrui”. Con la faccia seria di chi vuole darsi un tono, affonda le mani nel cappotto e lancia strali a destra a manca. Nessuno capisce niente, lui invece è il super esperto di calcio, uno che se volesse potrebbe dispensare consigli anche alle squadre di Serie A. Un tipo così non s’incontra neanche nel peggior bar di Caracas. (continua)
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