Ciao, mia chiamo Greg e sono il padre di Luca, un ragazzo di 14 anni che gioca a calcio. Il tempo scorre veloce e questi ragazzoni che spesso superano i 180 centimetri di altezza tardano a maturare. Sono in quel limbo bastardo in cui non sono né carne, né pesce.
È una fase molto delicata. Eppure, i genitori, facendosi ingannare dalla stazza e dalle false sicurezze ostentate dai pargoli, non li seguono più come quando erano bambini e alti un metro e basta. Un grosso errore considerando che proprio perché si tratta di una fase di crescita molto delicata, possono verificarsi i peggiori danni a livello psicologico per colpa di adulti incompetenti, presuntuosi e insoddisfatti.
Brutte storie che si verificano in particolare in quelle realtà di provincia, dove mancano i controlli e ognuno fa un po’ quello che gli pare. Ragazzi in piena tempesta ormonale, più confusi che persuasi, lasciati nelle mani di incompetenti che, me li immagino così, preparano programmi, allenamenti e strategie societarie in cinque minuti seduti sulla tazza del cesso o affondati tra i tavoli di qualche bar mentre ingurgitano un panino ipercalorico che cola di salse colorate. (continua)
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