mercoledì 17 ottobre 2018

Non avvicinatevi al rognone

Ciao, mia chiamo Greg e sono il padre di Luca, un ragazzo di 14 anni che gioca a calcio. Nella seduta di oggi mi voglio soffermare sulla fauna che vive e si riproduce nei campi delle società di calcio. È un’analisi quasi scientifica, a tratti sociale. In ogni ambiente ci sono diverse tipologie di organismi pluricellulari, per esempio se passeggiando in un bosco spostiamo un sasso quasi sempre sotto ci troviamo dei vermi di struttura consistente che ondeggiano nervosamente per essere stati disturbati. Ecco qualcosa di simile succede nelle diverse sedi calcistiche: ci sono i più disparati esseri che vivono in loco, giocano a carte, bevono vino e parlano di una gioventù ormai lontana passata tra le braccia di bellissime donne (che poi magari in realtà erano inguardabili, ma meglio non indagare). Fanno parte del pacchetto calcio e a vario titolo svolgono qualche mansione per la società (gratis o dietro simbolico compenso, poi subito “bevuto” al bar, magari affettando salami nostrani). E tra questi c’è chi si occupa della biglietteria, dei campi di gioco, della pulizia degli spogliatoi e di molto altro ancora. È immancabile, però, il “rognone”, quello che si lamenta, bestemmia per ogni minima cosa, ha da ridire sugli allenatori, società, dirigenti, calciatori e odia il resto del mondo. Basta mettersi in fila, ne ha per tutti. (continua) 

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