In questi anni mi è capitato di tutto, ma non nel mondo del calcio giovanile le sorprese non finiscono mai. Mi hanno raccontato di un mister, detto ironicamente “Modestino”, convinto di essere allo stesso livello di Guardiola, Conte, Mourinho o Allegri, pur allenando una squadra di marmocchi nell'estrema periferia romana.
Un mister coatto, creativo e capace di cambiare tutto ogni settimana, di fissare regole che poi è il primo a non rispettare perdendo di credibilità. Un mister che è certo di fare carriera e che i ragazzini sono esclusivamente il mezzo per raggiungere questo obiettivo. Un mister che fa differenze, emarginando completamente alcuni giocatori che non vede nei suoi disegni astratti di squadra. Un mister che mette un ragazzo contro l’altro, nello spogliatoio e nel campo.
Un mister che rimprovera, offende, causa disagi piscologici e non incoraggia mai. Insomma, uno a cui dovrebbero vietare di mettere piedi in una società di calcio (e non solo) e soprattutto di affidargli dei ragazzini. Alla prossima seduta.
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