martedì 9 febbraio 2016

Il calcio giovanile di una volta

Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. L’altro giorno stavo seduto sulla panchina davanti al campo di allenamento, quando un signore molto anziano mi si è seduto accanto. Abbiamo iniziato a scambiare qualche parola e così ho scoperto che è stato un ex calciatore professionista, poi mister e adesso nonno a tempo pieno. Gli ho raccontato della mia terapia web per sopravvivere nel mondo del calcio giovanile e soprattutto per resistere ai papà nel pallone. Lui si è messo a ridere a crepapelle. Il vecchietto ha detto che molte cose sono cambiate nel tempo, in particolare dalla fine degli Anni Novanta. Il tifo esasperato tipicamente italiano c’è sempre stato anche nelle partitelle dell’oratorio. 
I genitori, però, non seguivano in maniera così assillante e squilibrata l’attività calcistica dei propri pargoli. Agli allenamenti non restava nessuno a guardare ed era perfino un evento eccezionale vederli tutti alle partite. Il mister e i suoi aiutanti in occasione degli incontri dovevano arrangiarsi, ossia trovare le auto necessarie per recuperare ragazzi e borsoni e portarli. Mi ha raccontato di vecchie utilitarie riempite all’inverosimile di ragazzi, palloni e borsoni. E di portabagagli stracarichi come quelli degli automezzi dei nomadi nel deserto. (Continua)

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