Ciao mi chiamo Greg e sono il papà di un bambino che gioca a calcio. Cari amici di terapia le feste sono andate, il circo degli allenamenti e delle partite ha iniziato a girare ai soliti ritmi ed io non mi sento molto bene. Il rovescio della medaglia del periodo di riposo appena consumato è che permette, ovviamente solo in caso di presenza di un numero sufficiente di neuroni in testa, di fare delle considerazione più oggettive sulla vita di un papà nel pallone. Che sia un mondo difficile lo sanno tutti. Il problema è che quando credi averci fatto il callo, di aver visto e superato tutte le avversità provocate da genitori indemoniati con gli occhi a palla infuocati e le fauci allargate a dismisura, si passa immediatamente ad un livello inferiore, sempre più in basso. (Continua)
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