Cari amici di terapia bisogna avere pazienza ed essere propensi alla santificazione per non reagire, per lasciare correre quando un altro genitore della squadra supera i limiti diventando insopportabile e criticando soprattutto con insistenza il gioco dei figli degli altri. Quando le cose vanno bene assumere questo atteggiamento è davvero molto facile, ma quando inevitabilmente la squadra attraversa una fase negativa le cose cambiano. I nervi salgono a molti dei genitori supertifosi che credono di avere figli campioni. In questa situazione un elemento come il nostro Ugo Grissino, che va in giro a buttare benzina del fuoco, provoca facilmente tensioni che alla fine rovinano il clima generale fuori e dentro il campo. Ho provato inutilmente a fare ragione questo soggetto. I problemi vanno eliminati alla radice o prima del nascere. Abbiate fiducia. Se vostro figlio volesse improvvisamente giocare a calcio in qualche squadra, dovreste glissare con eleganza e mandarlo subito a sfogarsi in cortile, prima che sia troppo tardi. Non iscrivetelo da nessuna parte. Ponete resistenza fino all’inverosimile. Nessun papà nel pallone esce immune da questa esperienza. Alla prossima seduta
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