Cari amici di terapia, sono il papà di un ragazzo che gioca a calcio. Oggi ho cercato nel vocabolario la parola “autolesionismo” scoprendo che si usa per indicare “l'atteggiamento o il comportamento di chi agisce in maniera contraria al buon senso e ai propri interessi”.
Mi sono riconosciuto al 100% in questa descrizione. Secondo voi è normale rischiare di peggiorare la propria situazione accettando una proposta indecente, quando da ben otto anni si vaga confuso e infelice nell’oscuro tunnel del calcio giovanile?
Tra l’altro, correndo il rischio di compromettere questa terapia di gruppo via web, iniziata per stare bene e seguire il figlio aspirante calciatore senza troppi stress. Qual è la proposta? La società Soccer Kids mi ha chiesto per la nuova stagione di garantire un supporto come nuovo “dirigente sportivo”.
Titolo ridondante che si traduce in “papà che si presta a dedicare ancora più tempo alla squadra in cui gioca in figlio svolgendo a titolo gratuito mansioni intellettuali ma soprattutto manuali con un ruolo di responsabilità”.
Ci ho pensato un po’ e alla fine ho accettato. Essendo riconosciuto come un intellettuale, il mio compito dovrebbe essere soltanto quello di dare un supporto “burocratico”, occuparmi di procedure, documenti e scartoffie. Il tempo dirà se è stata una scelta giusta per vivere una nuova esperienza nel fantastico mondo del calcio giovanile o se invece puro e semplice autolesionismo. (continua)
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