Finita la stagione, per circa 30 giorni, giocatori e rispettivi genitori restano nella spasmodica attesa di conoscere il proprio destino, la conferma o l’eventuale esclusione dalla squadra. Tutti sono consapevoli del fatto che il proprio pargolo potrebbe essere mandato via, per fare spazio ad altri giocatori che la società ha individuato altrove tramite chi si occupa di scouting e poi reclutato. A volte non basta per un ragazzo avere giocato bene, perché se arriva un giocatore che per i tecnici è più bravo di lui, è fatto fuori senza troppi giri di parole. Punto e basta! È la legge della selezione naturale nel calcio, anche se non estranea a qualche margine di errore. A volte il presunto fenomeno che è entrato in squadra facendo saltare qualcuno, potrebbe poi rilevarsi nel tempo non all’altezza delle aspettative. Evitare questo dipende dal grado di competenze del comparto tecnico. Ora immaginate la pressione cui sono sottoposti i calciatori in piena fase di preadolescenza? Un anno di fatiche e sudore dietro al pallone per poi a fine stagione correre il rischio di non essere confermati. Gli esperti spiegano che così va anche nel mondo del calcio giovanile. (continua)
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